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Traduzione in Italiano:


Lo chef carismatico venuto a Fukui dall'Italia

Andrea Matranga

La selvaggina di Fukui, “un tesoro”

Ricerca gastronomica fino al mese prossimo

“Proprio cibi a noi più vicini sono il nostro tesoro”, così parla il carismatico chef italiano Andrea Matranga, presso Ristorante Cascina, Fukui-shi Bunkyo Icchome.

Questo chef dal carisma italiano che soggiorna a Fukui per fare ricerca gastronomica e cucina creativa, ha anche un occhio di riguardo verso la selvaggina. “Quella di Fukui non ha nulla da invidiare a confronto con la carne di cervo e di cinghiale europea”, così ha dato il suo sigillo di garanzia. Riferendosi invece alla situazione attuale di sterminio e spreco: “Non posso crederci! Bisogna gustare con gratitudine certi tesori della natura!”.
(Country Office - Naoki Ito)

Andrea Matranga, 45 anni, nato in Sicilia, personalità con svariate uscite televisive in famosi programmi di cucina in Italia. Ha anche partecipato alla cena per il festeggiamento del 150° anniversario dell'unità nazionale. Il suo nome è conosciuto in lungo e in largo in Italia, dalle casalinghe fino al mondo delle celebrità.
Proprio da chef nato nel paese di origine di Slow-food che si occupa di valorizzare i prodotti del territorio, “Penso che sia più appropriato portare avanti la mia sfida in un palcoscenico come Fukui dove ci sono molto prodotti eccellenti a chilometro zero, piuttosto che in una grande città dove è necessario avere tante spese di spedizione e consumi energetici per ottenere la merce.”
Già venuto al ristorante italiano “Ristorante Cascina”, Fukui-shi Bunkyo Icchome, 7 anni fa in qualità di consulente di cucina, ha mantenuto i rapporti e da Aprile è tornato a Fukui per restare fino agli inizi di Luglio. Presso lo stesso esercizio offre una cucina creativa che utilizza prodotti locali quali verdure, erbe selvatiche frutti di mare, etc. Recentemente, con la collaborazione dell'ufficio generale dell'agricoltura e delle pratiche forestali di Fukui, che si occupa anche di selvaggina, ha realizzato una degustazione di cinghiale e cervo presi dai cacciatori locali.
Dopo aver tritato finemente gli ingredienti e averli fatti rinascere come salsa per la pasta, ha detto: “Rispetto alla carne di cinghiale italiana il sapore e il profumo sono più delicati: non hanno molto odore di selvatico. La carne è tenera, va bene anche per preparare il nikujaga.”
L'esplosione demografica di cervi e cinghiali ha portato seri danni all'agricoltura. Riguardo il conseguente abbattimento di grandi quantità di esemplari ha detto: “Che spreco! Se ci fosse qualcosa che possa fare per aiutare ne sarei felice.” Pensando alle eventuali opportunità future e volendo tornare a Fukui: “Sarebbe bello poter insegnare alle casalinghe giapponesi la scuola italiana della cucina di selvaggina!”
“Ma non solo la selvaggina, il pesce, le verdure, il riso... anche le uova di galline allevate a riso erano ottime. Ci sono svariati ingredienti nei dintorni. Fantastico.” Mentre parlava della ricchezza dei prodotti della cultura gastronomica di Fukui, i suoi occhi carismatici luccicavano.

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